mercoledì 7 ottobre 2009

Il Lodo Alfano è incostituzionale!

La consulta ha bocciato il Lodo Alfano ritenendolo anticostituzionale. Questo è il comunicato ufficiale:

"La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma"

Si chiude così un capitolo importante di questa Legislatura e non è più necessario il Referendum per l'abrogazione di questa legge che avrebbe dovuto tenersi la primavera prossima. Personalmente mi ritengo molto soddisfatto e ringrazio tutti i blogger che per mesi hanno portato avanti questa battaglia di giustizia contro questa legge immorale ed ufficialmente incostituzionale.

6 commenti:

duhangst ha detto...

Anche io sono soddisfatto.

calendula ha detto...

come ho gia avuto modo di dire in altri blog, si respira aria nuova.. finalmente...

Sandro ha detto...

Condivido: un po' di legalità ripristinata. Spero solo che le accuse non vadano prescritte, più che altro per arrivare ad una sentenza piena che accerti definitivamente la verità.

Luce ha detto...

dichiarare costituzionale il lodo alfano avrebbe significato infliggere un colpo durissimo alla democrazia...per fortuna non è successo!

Ale ha detto...

finalmente una buona notizia

GB ha detto...

Sono molto contento dell'esito ma non so se essere così positivo con gli altri commentatori. Berlusoni è venti anni e piu' che è sotto processo eppure si è già fatto quattro governi. Senza una risposta seria e concreta da parte degli Italiani, purtroppo questo evento rimane solo una piccola consolazione...
In ogni caso bene continuare a PARLARE, RICORDARE E DIFFONDERE. Il silenzio è il miglior alleato di persone come Berlusconi.